A sedici anni, Luciano Martin arriva a Milano da Padova. Conosce un commerciante che importa juta dall’India attraverso l’Inghilterra e per un po’ gli cura gli affari a Genova. Torna a Milano e avvia la propria attività: vive e lavora in un piccolo magazzino nel quartiere di Porta Genova. Nel 1938 ha la prima licenza per la compravendita di articoli da rigattiere, poi nel dopoguerra sviluppa il commercio di juta, sacchi e teloni, residuati o dismessi dalle ferrovie, dalle torrefazioni o dagli importatori di spezie. Nel 1945 sposa Bruna, stanno in affitto sull’alzata Naviglio Grande poi prendono casa, laboratorio e deposito al civico 58, sede della “Ditta Martin Luciano” che ha ora licenza di “acquistare, detenere e vendere indumenti e materiali ex militari”, “Tutto per Operai”. Dopo il boom, ecco i primi grandi clienti e i figli Paolo e Graziana. Poi i jeans. Cambiano le mode, i gusti, la gente, ma il negozio è ancora lì.